Spiaggia dei Magaggiari (Cinisi Pa)

Mimachlamys varia (a sin.) confrontata
con un Pectinidae fossile della falesia
della Spiaggia dei Magaggiari.
Il termine magaggiari (o magaggiaro) è toponimo che ricorre in Sicilia occidentale associato spesso a rilievi tabulari prossimi alla costa. Si tratta solitamente di terrazzi marini, ex bassi fondali livellati dall'erosione e venuti fuori dal mare con gli ultimi sollevamenti tettonici pleistocenici. Nei pressi di Cinisi (Pa) troviamo la Spiaggia dei Magaggiari, caratterizzata da una falesia, alta circa 10 metri, di calcarenite in rapida erosione, che sovrasta l'attuale linea di costa sabbiosa. Alla base della calcarenite è localmente evidente anche uno strato di argilla.
Mimachlamys varia
Nei pressi di Montevago (Tp), a quota m 399 sul livello del mare, compare invece il toponimo Monte Magaggiaro, punto quotato a margine di una vasta area pianeggiante che include i paesi di Montevago e S.M. Belìce. Il termine "monte" qui appare improprio ed il punto quotato non è neppure il più alto. Sul Monte Magaggiaro, insieme alle calcareniti del Pleistocene con Ostreidi e Pectninidi, affiorano diffusamente anche rocce del giurassico (Oxfordiano e Kimmerdgiano) con fossili ben conservati di Ammonoidi, studiati da G. G. Gemmellaro tra il 1871 ed il 1876.
Lima lima (esemplare immaturo)
Una passeggiata invernale alla Spiaggia dei Magaggiari a Cinisi può essere interessante specialmente subito dopo le mareggiate, quando è possibile osservare spiaggiati i nicchi dei molluschi tipici dei fondali sabbiosi attuali e delle poco distanti  praterie sottomarine di Posidonia oceanica. La presenza di qualche scoglio sommerso arricchisce l'associazione faunistica con taxa delle coste rocciose.
E' interessante anche confrontare la tanatocenosi della falesia con l'associazione di molluschi che attualmente vive questo tratto di costa. La falesia di arenaria del pleistocene è ricca soprattutto di fossili di pectinidae. I pettinidi sono una famiglia di bivalvi (classe Bivalvia) molto comuni nei mari temperato-caldi.
Fossile di Pecten sp.
Si riconoscono soprattutto i generi Pecten, (tra cui la ben nota "Capa santa" o conchiglia di San Giacomo) e Chlamys, questi ultimi sono un genere di bivalvi più piccoli dei Pecten il cui nome scientifico è suggerito dalle coste e dalle ondulazioni delle valve che ricordano le pieghe della clamide, elegante mantello maschile d'onore del mondo greco-romano.
Fossili di Chlamys sp.
Tra i bivalvi spiaggiati troviamo, non molto frequentemente, il genere Mymaclamys, molto simile, ma di dimensioni inferiori alle numerosissime Chlamys fossili della falesia, mentre il genere Pecten risulta localmente estinto. Tra le conchiglie spiaggiate troviamo la specie Lima lima (famiglia Limidae), il cui nome è suggerito dai dentini sulle coste che ricordano lo strumento per limare. La specie ha distribuzione atlantica e mediterranea e si incontra facilmente all'interno dei posidonieti. Altri bivalvi che si incontrano facilmente sono gli Arcidae Arca noae e Arca barbata, piccoli Glycimeris e Cardium, generi che un tempo erano più facili da incontrare nelle spiagge siciliane e con esemplari di dimensioni maggiori.
il granchio atlantico Percnon gibbesi
Spiaggiati troviamo nicchi di gasteropodi soprattutto dei generi Natica, Cerithium ed Hexaplex, a volte con il paguro (Clibanarius erythropus) all'interno della spira, e le madreperlacee "patelle regina" appartenenti al genere Haliotis (H. tuberculata lamellosa).
il piccolo granchio Xantho hydrophilus
insolitamente in spiaggia.
Il moto ondoso a volte porta a riva anche meduse della comunissima specie Pelagia noctiluca e tra le alghe dell'ultima mareggiata si possono trovare in vita oltre ai paguri sopra citati anche piccoli granchi della specie mediterranea Xantho hydrophilus, che solitamente vive tra i sassi dei bassi fondali rocciosi. In spiaggia è possibile incontrare anche la carcassa del granchio atlantico Percnon gibbesi che recentemente ha colonizzato anche il Mediterraneo.
Nicchio di Hexaplex trunculus con
il paguro Clibanarius erythropus
Sulla piccola falesia crescono alcune piante mediterranee alofile a fioritura estiva tra cui spiccano annosi esemplari della splendida asteracea Pallenis maritima e il papavero delle spiagge Glacium flavum.

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