Isli e Tislit Lac d'Isli e Lac de Tislit

Imilchil, Agoudal, Marocco, m2360, Medio Atlante. Incontro un pastore sull'altopiano, circondato dalle sue pecore. Ha il cappuccio a punta per proteggersi più dal sole che dal freddo, anche se é mattino presto, il cielo é plumbeo e viene giù persino qualche goccia. Lo saluto e mi fa cenno di avvicinarmi. Ha gli occhi chiari, verde acqua, sarebbe stato un buon soggetto per il fotografo Mc Curry, pelle cotta dal sole e fessurata, pochi denti logori, eta' indefinita. Mi chiede di dove sono, mi parla in francese, ci tiene a tradurre qualche parola del suo discorso anche in berbero. Mi fa notare dei bassi muretti sulla collina e dei cocci di vetro sparsi a terra. Dice che li hanno lasciati i francesi nel 1933.

L'esercito francese era accampato qui nel trentatré e allora non si poteva venire al pascolo. Bevevano tanto e i cocci di vetro sono di tutte le bottiglie di alcolici che hanno bevuto. Fa freddo qui in inverno, dice come per giustificare quanto bevessero, anche in estate la temperatura non supera quasi mai i 30 gradi.

Intorno alla cittadina berbera di Imilchil, si espande un altopiano che si mantiene sopra i 2000 metri di quota, Appare piuttosto arido e le temperature superano raramente i 30 gradi. A poca distanza tra loro e dalla cittadina  esistono due ampi laghi dalle acque azzurre: Lac d'Isli e Lac de Tislit. I geologi marocchini ne attribuiscono l'origine all'impatto di meteoriti avvenuto circa 40.000 anni fa, anche se a prima vista hanno tutto l'aspetto di invasi di origine tettonica dal riempimento di depressioni argillose dell'altopiano costituito a una successione sedimentaria debolmente inclinata di alternanza argille e arenarie. I berberi conservano una suggestiva legenda che vuole i due invasi originatisi dalle lacrime di due amanti morti per il dispiacere di non aver potuto coronare il loro sogno d'amore per l'opposiziione delle rispettive famiglie. Isli e Tislit significano infatti fidanzato e fidanzata.

Sull'altpiano cresce una pianta spinosa che si mantene bassa e resiste al morso delle pecore: il Carthamus pomelianus.

I laghi Tislit e Isli
La leggenda

Sentiero Turiddu Carnivali

Sciara è un piccolo centro in provincia di Palermo noto, insieme al paese vicino Cerda, per la produzione di carciofi e per essere stato feudo dei principi Notarbartolo di Sciara. Nelle sue campagne, ai piedi di Monte Euraco (Monte San Calogero), ricade un misterioso e interessantissimo sito preistorico che comprende un dolmen e un tratto di grandi mura megalitiche noto come "Mura Pregne". E' tristemente noto anche per l'esecuzione mafiosa di un giovane sindacalista, Turiddu Carnivali, nato a Galati Mamertino (Messina), sui Monti Nebrodi, e trasferitosi giovanissimo a Sciara con la madre. A Sciara "Turi" fonda la sezione locale del Partito Socialista Italiano, si impegna per i diritti dei braccianti del feudo Notarbartolo e per i lavoratori delle cave di pietra da frantoio. Si distingue per la sua efficace trattativa con la principessa Notarbartolo. Per questo impegno è ucciso dalla mafia il 16 maggio del 1955. Al processo contro i suoi assassini assisterà l'avvocato Sandro Pertini, suo compagno di partito e futuro presidente della Repubblica. Alla vita e alle opere di Salvatore Carnevale, il poeta siciliano Ignazio Buttitta ha dedicato un noto "Lamentu" che i cantastorie siciliani Nonò Salamone e Ciccio Busacca hanno musicato e cantato. Lo scrittore Carlo Levi ha dedicato a lui un romanzo: "Le parole sono pietre" e i registi fratelli Taviani ne hanno fatto un film. Al suo impegno sociale ed alla sua memoria vogliamo adesso, noi escursionisti siciliani, dedicare un percorso a piedi, un sentiero, un cammino che parte dalle campagne di Sciara e sale al Piano di Maggio, altopiano a gariga erbosa contiguo al Monte San Calogero e circondato da punte di roccia calcarea. La vegetazione arborea è selezionata dal fuoco. Gli alberi più grandi sono le sughere.