Lipari (Isole Eolie): Rocche Rosse e Monte Pilato


Orlo del cratere di pomice
di Monte Pilato
Una delle escursioni più interessanti sull'isola di Lipari, arcipelago vulcanico delle Eolie, è l'ascensione al Monte Pilato attraverso il sentiero che parte dall'estremo est della spiaggia di Acquacalda e attraversa l'antica colata delle Rocche Rosse. La colata è datata tra l'VIII ed il VII secolo d.C. ed è una delle più recenti dell'isola. Il Monte Pilato è il punto più alto dell'orlo del cratere da cui è fuoriuscita ed è costituito da bianchi depositi piroclastici di pomice. La pomice è una roccia molto leggera che si origina con attività vulcanica esplosiva in presenza di magmi viscosi ricchi in silice. La ben nota pomice di Lipari fu oggetto di estrazione ed esportazione per uso industriale fino al 2005. Un magma viscoso e ricco in silice è detto "acido". A Lipari la colata delle Rocche Rosse, così come quella poco distante, a sud, di Forgia Vecchia, ha la particolarità di essere il risultato della solidificazione di lava acida. 
Colata riolitica Rocche Rosse
Dal raffreddamento in superficie di un magma acido, che contiene tra il 20 ed il 60% di quarzo, e non meno del 35% di feldspato alcalino tra tutti i feldspati, si ottene una roccia che si chiama riolite o liparite. Per confronto si ricorda che le rocce effusive più diffuse, i basalti, contengono molto meno quarzo (tra 0 e 20%), e non più del 10% di feldspato alcalino (90-100% plagioclasio tra tutti i feldspati). Le colate riolitiche, proprio per la composizione chimica della lava che le origina, hanno aspetto molto diverso da quelle basaltiche e una volta solidificate presentano caratteristiche tipiche. In genere la loro parte più interna è costituita roccia chiara e compatta, la riolite litoide, avvolta in un involucro nero di vetro vulcanico, l'ossidiana. La parte ancora più esterna è invece costituita da frammenti più o meno grandi e mescolati di pomice ed ossidiana.
Ossidiana di Lipari con sferuliti
L'ossidiana è un vetro nero e lucente a frattura concoide che è stato importante materiale per l'industria litica preistorica, per la facilità con cui è possibile ottenere, per scheggiatura, parti taglienti. Vetro significa che la materia, a causa del rapido raffreddamento che ha subito con l'esposizione subaerea, non ha avuto il tempo di organizzarsi in cristalli, che sono strutture ordinate e periodiche di atomi che per crescere hanno bisogno di tempo. Con il tempo però l'ossidiana tende comunque a cristallizzare. Il processo di devetrificazione lentamente coinvolge l''intero vetro vulcanico tanto che non sono conosciute in natura ossidiane più vecchie di 225 milioni di anni. Localmente, all'interno della pasta vetrosa dell'ossidiana delle Rocche Rosse si notano numerose piccole bolle bianche del diametro di circa un millimetro, le sferuliti, costituite da aggregati cristallini bianchi probabilmente di feldspato alcalino, cristobalite e quarzo. La diffusione di rioliti e altre rocce effusive acide a Lipari e in altre isole delle Eolie suggeriscono che il fuso da cui si originano si è in qualche modo arricchito in silice o per subduzione e fusione di rocce crostali o per un processo detto differenziazione magmatica. Queste considerazioni sono alla base delle ipotesi circa l'origine del vulcanismo eoliano.
la ninfa del corbezzolo (Charaxes Jasius)
Sulla colata di Rocche Rosse e sul cono di pomice di monte Pilato cresce oggi una fitta macchia di erica arborea, cisto rosa e corbezzolo. In estate è possibile incontrare una splendida farfalla il cui bruco si insedia tra le foglie di quest'ultimo: la ninfa del corbezzolo (Charaxes Jasius).

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