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Carta geologica delle Colme (ISPRA) |
Le 'Colme' di Monte Sparagio sono meta piuttosto insolita per l'escursionismo nel trapanese, sono due punti quotati, due cocuzzoli, chiamati Colma di Mezzo (m1000) e Prima Colma (m1007), che caratterizzano un altopiano panoramico contiguo alla cresta occidentale del
Monte Sparagio (m1110), rilievo più alto della provincia di Trapani. L'altopiano si sviluppa tra le quote m600 e m900 e si apre su uno dei paesaggi costieri più belli di Sicilia, tra il Monte Erice, l'inconfondibile sagoma del
Monte Cofano e i versanti occidentali dei Monti dello Zingaro, con in mezzo, Contrada Purgatorio, Monte Palatimone, Piani di Castelluzzo e Penisola di San Vito. Il paesaggio è tipicamente carsico con evidenti doline, qualche grotta, piccole e grandi forme di corrosione superficiali. Il paese più vicino è
Custonaci, conosciuto per le cave di materiale lapideo di pregio e seconda area d'estrazione d'Italia dopo le Alpi Apuane. Sui fianchi del nostro altopiano, soprattutto lungo il versante meridionale, si aprono alcune cave ancora attive che estraggono lastre calcaree facilmente lucidabili, del tipo commercializzato come "Perlato di Sicilia" di cui si dirà nel seguito. Per quanto riguarda la vegetazione, oltre agli aspetti dominanti di gariga e steppa arida, sull'altopiano cresce un rado bosco di leccio e frassino, di un certo interesse naturalistico, associato a rimboschimenti con Pino d'Aleppo. Il bosco inverdisce il Pizzo e la Contrada Giacolamaro. L'area è stata luogo di latitanza del brigante
Pasquale Turriciano, uno dei tanti giovani di Castellammare che rifiutarono di partire per la chiamata al servizio militare del 1862. Turriciano muore ucciso dai carabinieri nel 1870 dopo otto di brigantaggio. Nella sua banda fu anche il poeta borghese
Camillo Cajozzo che ne mise in versi le gesta ed è nota a Castellammare la leggenda della "Tavula di Turriciano", una grande lastra orizzontale di roccia calcarea che si troverebbe sulla cima del Monte Sparagio, usata dalla banda come mensa.
Le rocce della cima, così come le rocce che affiorano estesamente sull'altopiano e sul versante meridionale, dove sono aperte le cave che estraggono il "Perlato di Sicilia", appartengono alla Formazione Pellegrino (sigla LEG sulla carta geologica in alto). Sono rocce calcaree caratterizzate da frammenti di gusci (bioclasti) di organismi marini delle scogliere del Cretaceo. Ad esempio le
rudiste. Queste rocce si sono depositata in ambiente di scogliera, avanscogliera e scarpata superiore tra 113 e 93,9 Ma, tra i
piani del Cretaceo Albiano e Cenomaniano. Geometricamente sotto queste, in affioramento per una striscia del versante settentrionale dell'altopiano, troviamo i calcari della formazione Piano Battaglia (sigla PNB), Giurassico superiore - Cretacico inferiore, piani Titoniano, Berriasiano e Valanginiano (150,8-132,9 Ma), che invece si sono formati in ambiente ad alta energia: scogliera e scarpata, caratterizzato da organismi capaci di resistere al moto ondoso ben ancorati al substrato. Caratteristici fossili di questo tipo di ambiente sono le
Ellipsactinia, spugne a scheletro calcareo. Subito sotto i calcari di Piano Battaglia troviamo la Formazione Buccheri (BCH), del Giurassico (174,1-152,1 Ma), caratterizzata da calcari pelagici, spesso rosati, con fossili di ammoniti e, a luoghi, da un membro intermedio di radiolariti. Su questa formazione insistono alcune piccole antiche cave poste al margine settentrionale dell'altopiano. Vi si estraeva il cosidetto "rosso ammonitico". Il resto del versante settentrionale, al di sotto della formazione Buccheri, è interessato dall'affioramento dei calcari della Formazione Capo Rama, datati Norico-Retico, Triassico superiore (216,5-199,6 Ma). E' una successione sedimentaria nella quale si ripetono ciclicamente tre termini corrispondenti a tre ambienti che nelle scogliere attuali si trovano adiacenti: i calcari a
Megalodontidi, tipici delle lagune di retroscogliera, i calcari
stromatolitici, tipici delle aree intertidali (tra alta e bassa marea) e le brecce loferitiche, caratteristiche delle aree emerse delle piattaforme carbonatiche. La ciclicità è un fatto comune nelle successioni sedimentarie marine ed è conseguenza di ciclicità astronomiche.
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Megalodontidi, Norico-Retico |
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