Ghiande e cupole di quercia vallonea |
Il paesaggio del Salento è piuttosto antropizzato: estese colture di ulivo, terreno liscio e compatto, scarse aree incolte e rocciose con flora depauperata, aree limitate in cui la coltura dell'ulivo è praticata in maniera sostenibile con lo sfalcio delle spontanee al posto del trattamento chimico. Le stradine interpoderali sono ancora delimitate da muretti a secco, ma spesso sono asfaltate. Poco spazio lasciato agli alberi e gli arbusti della flora spontanea. Alberi che non siano ulivi si trovano per lo più lungo le strade, mutilati o ridotti a siepe per esigenze agricole e di circolazione. Tra gli alberi spontanei prevalgono le querce sempreverdi, quercia spinosa e leccio: Quercus calliprinos e Quercus ilex, ma esiste anche un interessante e circoscritto nucleo di Quercia vallonea o Quercus ithaburensis macrolepis, una quercia dalle grandi foglie e dal grande sviluppo orizzontale, che caratterizza, al di la dell'Adriatico, le coste della parte meridionale dell' Albania e la Grecia, compresa quella insulare. Questa quercia ha grandi ghiande tozze, per metà chiuse in una grande cupola dalle lunghe scaglie legnose. Il nome latino "macrolepis", che significa proprio grandi scaglie, riassume queste caratteristiche. I botanici sospettano che questa popolazione non sia autoctona e che la specie sia stata importata dalla Grecia nel medioevo con l'immigrazione dei monaci basiliani, ma questa tesi non ha modo di essere comprovata. Qualche esemplare monumentale alligna in aree urbane. Nelle aree rocciose incolte si trovano poche piante rupestri di ambiente calcareo tra cui, frequenti, Micromeria sp. e Phlomis fruticosa. Pochi anche gli arbusti di lentisco (Pistacia lentiscus), tipico della macchia mediterranea. Il paesaggio del Salento sta ulteriormente cambiando perchè è in corso la costruzione di una strada quattro corsie che lo attraverserà da nord a sud. Questa strada è stata pianificata tempo fa, probabilmente con parametri di sviluppo e priorità diversi da quelli che caratterizzano lo sviluppo, cosidetto "sostenibile", incoraggiato dalle ultime politiche europee.
Quercus calliprinos |
Oggi i salentini parlano molto di Xylella un batterio che uccide gli alberi di ulivo giunto qui da qualche tempo. L'università ha proposto e pianificato il taglio degli ulivi, anche sani, per una fascia di 20 chilometri per impedire la diffusione del batterio che sembra sia veicolato da un cicadellidae, ma i coltivatori ritengono che questo rimedio sia peggiore del male e propongono di curare le piante malate anzicchè abbatterle. Staremo a vedere...
Nessun commento:
Posta un commento